Motocross: sicurezza carente in italia.

Il motocross in Italia ha raggiunto livelli d’eccellenza grazie anche alle recenti vittorie di Tony Cairoli e Kiara Fontanesi. E’ uno sport rischioso quanto appassionante, ma questo rischio si può e si deve ridurre tramite regole e sistemi di sicurezza. Le regole per la sicurezza delle piste sono stabilite dalla Federazione Motociclistica
Italiana (FMI) nella “Normativa Omologazione Impianti Sportivi”. Tra queste la più importante in allenamento prevede l’obbligo di ufficiali di percorso con le bandiere gialle o in alternativa un sistema di videosorveglianza per presidiare la pista ed allertare i piloti in arrivo se un pilota si ferma o cade, per prevenire gli incidenti più gravi.
“Purtroppo a volte durante gli allenamenti le piste non applicano tali regolamenti. Il regolamento della FMI non è Legge ma è requisito per svolgere attività di allenamento sotto l’egida
della FMI. La stessa FMI afferma infatti che il tesseramento FMI non è obbligatorio per allenarsi in una pista omologata FMI, ma serve a garantire una polizza che tutela i piloti in caso di infortunio (con un rimborso da € 65.000 a € 100.000 in caso di tetraplegia o morte). Molti gestori di piste ritengono quindi che la regola FMI possa essere ignorata e che il pilota sia responsabile delle conseguenze, essendo consapevole delle dotazioni di sicurezza in pista riscontrabili già nel corso del primo giro di ricognizione. In questo caso, l’unica conseguenza del
mancato rispetto delle regole FMI sarebbe il rischio per il pilota tesserato FMI di vanificare l’efficacia della già modesta copertura assicurativa. In ogni caso, anche se il gestore non avesse responsabilità, anche se l’assicurazione fornisse coperture 100 volte maggiori, una pista senza i requisiti minimi di sicurezza non dovrebbe essere aperta perché il pilota rischia la vita”!Risultati immagini per rischi infortuni con il motocross

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